Carina – Racconti brevi

Cover Carina – Racconti brevi

Carina – capitolo uno

Eppure bastava una sua stupidissima battuta per farle cadere tutte le armature, per farle passare anche la più brutta arrabbiatura.

Si arrabbiava con se stessa per questo, il fatto di non sapere tenerli il muso nemmeno per due stupidi minuti. Perché? Perché? si chiedeva.

Devi essere più determinata a non fargliela passare liscia ogni volta che ti fa stare male!


Dio quanto si odiava per il suo essere così fragile davanti a lui. Lui la faceva soffrire con la sua strafottenza, col suo essere narciso, con le sue battute subdole sulle forme del suo corpo.

Sui capelli, sul modo di parlare, pure sulle parole che usava per esprimersi. Secondo lui non doveva fare discorsi troppo colti davanti ai suoi amici perché passava per una che se la tira.


Ecco, si sentiva di nuovo una nullità ora che aveva pensato a tutto quello che lui le faceva passare, di tutto quello che lui la faceva sentire. Una fallita , ecco come la faceva sentire.

E poi… Poi bastava un sorriso, un abbraccio, una carezza e lei si dimenticava di tutto.Lei.Invece lui no. Non si dimenticava mai di essere lo stronzo che era.Passate le prime ore di pace, cominciava con i suoi stupidi scherzi, con le sue battute da quattro soldi che divertivano solo lui.

Questa volta non devo cascarci più, pensava. Le sue lacrime sono false ed egoiste proprio come lui.

Pensa a te Carina. Pensa a te.
Pensa a salvarti questa volta.
Non può essere amore se ti svuota dentro.

Marjola Saliu ©copyright 2020

capitolo due

Si era svegliata presto quella mattina. Allungando la mano sul comodino per prendere il telefono ha sentito già la pesantezza e la stanchezza che aveva dentro. Aveva parlato a lungo con la sorella la sera prima. È stato liberatorio e confortante.

A Arianna non era mai piaciuto quell’uomo. “Troppo aggressivo e troppo rozzo per mia sorella ” aveva detto già dalla prima volta che ci aveva parlato. “Poi quel suo modo di rispondere, mi dà sui nervi!

Contraddice ogni cosa giusto per il gusto di farlo! Mi dà l’idea di uno che non riesce a sostenere un discorso fino alla fine! “


Ma Carina non l’aveva ascoltata, né quella volta, né le innumerevoli volte successive.
Si è innamorata quasi subito di lui.

Ora che ci pensava forse è successo così perché non aveva mai frequentato altri ragazzi prima di lui. Forse… Ma non aveva più importanza ormai.

Lui la chiamava in continuazione.Assillava era forse la parola giusta.
Rifiutare le sue chiamate stava diventando un abitudine molto snervante.

Dopo tutta la sofferenza, adesso doveva trascinare dietro anche questa croce?
Si sentiva così stanca, stanca di tutto. Stanca nell’anima… 

Marjola Saliu ©copyright 2020

capitolo tre

“Ho bloccato il suo cellulare ieri pomeriggio” ha detto ad Arianna. Non ce la facevo più. Ogni volta che squillava il telefono, era un sussulto per il cuore. Sto cominciando ad avere paura di lui, sul serio.

Arianna la guardava con i suoi grandi occhi a forma mandorla e le sorrideva, ma era preoccupata anche lei.

Quel pazzo poteva essere capace di qualsiasi cosa, anche a farle del male.Doveva fare qualcosa per difendere sua sorella.


Intanto Carina era uscita dalla doccia.
Era bella, i lineamenti quasi orientali del viso, rendevano ancora più particolari e belli quei suoi grandi occhi verdi. Le labbra carnose e quelle fossette sulle guance le davano una dolcezza unica.

I lunghi capelli neri si muovevano al ritmo lento di una ballata quando lei camminava.


Era lenta e timida la sua camminata, proprio come lei. Questo aspetto dolce e schivo era solo la cornice del suo carattere empatico, intuitivo, brillante, ma anche timido, malinconico e riflessivo.

Quel suo esitare ogni volta che muoveva un passo assomigliava al suo carattere.

Aveva paura di tutto Carina. Paura di non essere abbastanza brava, abbastanza buona, abbastanza bella, abbastanza sveglia.


Paura di non essere all’altezza delle persone, delle situazioni, della vita.
E Gionatan aveva captato subito questo lato debole e lo aveva sfruttato molto bene.
Già, pensava, sei proprio una povera sciocca.

Non so nemmeno come ho fatto ad innamorarmi di uno come lui.

Carina – capitolo quarto


“Come sei bella sorellona!” le ha detto Arianna abbracciandola forte a sé. Dai, usciamo adesso. Sono giorni che stai qui rinchiusa come una monaca. Vuoi forse negare tutta questa bellezza al mondo?!

Dai scema,- le ha risposto -, non esagerare! Il mondo ha già con chi rifarsi gli occhi visto che tu sei sempre fuori.- e poi le ha dato il solito bacio sul naso.

Si era inventata questo gesto per esprimere l’affetto a sua sorella, un gesto che facesse solo lei, lei e nessun altro. Si adoravano quelle due, in un modo così totale e unico che lasciava senza parole tutti quelli che le conoscevano.

Andiamo ricciolina. Portami in un posto dove possiamo vedere il mare. Oggi non ho voglia di essere triste… 

Marjola Saliu©copyright 2020

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