Ricordo le lacrime di mia madre quel 28 marzo del 1997 e le lacrime dei giorni seguenti. Piangeva come se fosse morto uno della sua famiglia.Ricordo le lacrime di tutti noi.
Le lacrime di una me quindicenne,le lacrime di un popolo intero.Chi ha vissuto sulla propria pelle certe tragedie come questa di quel 28 marzo; non si sognerebbe mai di giudicare qualcun’altro solo per il fatto di aver avuto il coraggio di sperare e cercare una vita migliore.
Tutti abbiamo il diritto di sognare, tutti abbiamo il diritto di andare a cercarla questa felicità ovunque crediamo che essa sia.
Abbiate il coraggio di conoscere,di capire.
Giudicare non è mai la soluzione. Giudicare ha spesso delle conseguenze orribili.La più orribile di tutte è l’indifferenza.
28 marzo 1997 🌹katër I radës
Per non dimenticare 🇮🇹🤝🇦🇱 Për të mos harruar
Qui vi lascio il video della canzone cui Ermal Metal ha dedicato alla tragedia della Kater i Rades
Carne e sale
mi fa male
ho una scheggia dentro il cuore
Vuoi da bere
Resta ancora un po’
succhiami le vene
Guardo il mare
nero come quando sanguina una nave
Temo il mare
mobile follia
di una nave che scompare
Mentre sanguino
ancora miele
dalle mie vene
scorre un fiume che non fermerò
ho il cuore immobile
e nelle vene
ricordi che non ricordo
Respirare piano
aspettare il domani
ti rende più forte
Ma ignorare il dolore
non è il modo migliore
per diventare più forte
Ma ignorare il dolore
non è il modo migliore
per diventare felice
Ora gravito
intorno al suo ventre
ancora miele
che mi uccide ma non mi fermerò
ho il cuore immobile
malato ancora semplicemente
stanco di me
Sanguino
ancora miele
dalle mie vene
scorre un fiume che non fermerò
ho il cuore immobile
malato e ancora semplice
confuso e ancora troppo semplice